In questo post come ormai diventato consuetudine, in blu i miei commenti. Nei diversi colori – due gradazioni di grigio- sunti il più possibile coerenti alle norme UNI EN citate. In rosso nota relativa alle norme UNI.

Dispositivi di Protezione e Dispositivi Medici – produzione in deroga: cautele del datore di lavoro per la fornitura quali Dispositivi di Protezione individuale.

La sintesi di cui ai paragrafi seguenti è svolta per ricordare che nelle condizioni di maggior impiego – e in condizioni non emergenziali – le mascherine chirurgiche sono utilizzate generalmente in ambiente medico per gli aerosol di origine umana. La norma UNI EN 14683 ce ne indica anche la dimensione.
Le semimaschere facciali filtranti sono nel più ampio utilizzo generalmente usate per intercettare fibre e polveri sottilissime respirabili o inalabili (anche potenzialmente cancerogene come p.es le fibre di amianto, la polvere di legno…). In questo caso è fondamentale conoscere oltre alla dimensione del materiale, anche la concentrazione in aria dello stesso.
Se una protezione carente determina possibilità di incorrere in contaminazione dell’operatore, una protezione sproporzionata alla necessità, all’ambiente ed alle altre condizioni attenuanti già messe in atto, determina sovraccarico funzionale a carico dello stesso.
Nella situazione emergenziale dovuta a pandemia a carattere sanitario, la profonda diversità dei dispositivi – anche in relazione agli assortimenti che i diversi produttori possono proporre – fa intuire quanto sia importante la corretta valutazione in ordine al tipo di esposizione dell’operatore, alla durata, alla situazione potenzialmente infettante.
In questo quadro – data la possibilità di reperire sul mercato Dispositivi prodotti in regime emergenziale in conformità a quanto previsto dall’art.15 del DL 17 Marzo 2020 n°18 – diventa a mio parere assolutamente determinante da parte del datore di lavoro la verifica in ordine all’acquisizione delle dovute validazioni dell’ISS e/o dell’INAIL da parte del produttore dei dispositivi, ma anche l’acquisizione delle dichiarazione di assunzione di unilaterale responsabilità del produttore. Ciò in quanto le validazioni possono essere rilasciate al produttore nelle more della presentazione integrale della dovuta documentazione.

https://www.iss.it/documents/20126/0/20200321+Nota+esplicativa+Procedura+Art.+15+DL+17-03-20+n.18.pdf/906ac84e-6f5b-7a4f-9bb3-a79da74548ee?t=1584813056970

E’ opportuno ricordare che l’adozione del dispositivo idoneo è responsabilità del Datore di Lavoro, in quanto la protezione dei lavoratori deve essere proporzionata all’effettiva esposizione, alla durata, allo specifico ambiente di lavoro ecc.
Quando si respira, si parla, si tossisce, si starnutisce, ecc., si rilasciano piccole o grandi quantità di goccioline di secrezioni dalle mucose della bocca e del naso. La maggior parte dei nuclei ha un <diametro compreso tra 0,5 μm e 12 μm e soprattutto le goccioline più grandi possono contenere microrganismi provenienti dal sito di origine. I nuclei possono successivamente diffondersi attraverso l’aria in un sito suscettibile p.es una ferita (informazione elaborata da lettura della norma UNI EN 14689).
In relazione a questo quali sono le caratteristiche che devono averei Dispositivi Medici e Dispositivi di Protezione Individuale e quali di conseguenza i loro usi?

“Mascherine chirurgiche” – maschera facciale ad uso medico (norma UNI EN 14683:2019)

Le maschere facciali ad uso medico destinate ad essere utilizzate in sale operatorie e in attività sanitarie con requisiti simili sono progettate per proteggere l’intero ambiente di lavoro: sono dispositivi medici, generalmente composti da uno strato filtrante che viene posizionato, incollato o modellato tra gli strati di tessuto.
Il principale utilizzo previsto è quello di proteggere il paziente dagli agenti infettivi (le fonti sono, ad esempio, nasi e bocche dei membri dell’equipe chirurgica); possono anche essere destinate ad essere indossate dai pazienti e da altre persone per ridurre il rischio di diffusione delle infezioni, in particolare in situazioni epidemiche o pandemiche.
Questo tipo di dispositivi vengono testati relativamente alla filtrazione batterica garantendo una penetrazione a concentrazione e pressione di prova standardizzati inferiore a 30 UFC/g partendo da soluzioni a concentrazione di circa 3×103 UFC/ml.
Nello specifico il tipo I è testato per garantire una efficienza di filtrazione pari o superiore al 95%; il tipo II e IIR pari o superiore al 98%.
Le indicazioni di cui all’articolo 34 comma 3 del DL 2 Marzo 2020 n°9 consentono l’utilizzo delle mascherine chirurgiche quali DPI.

“Facciali Filtranti” – Dispositivi Respiratori (Direttiva sui Dispositivi di Protezione Individuale (89/686/CEE) – Regolamento sui Dispositivi di Protezione Individuale (UE) 2016/425)

Se l’uso previsto della maschera è quello di proteggere chi la indossa da agenti infettivi (batteri, virus o funghi), si deve ricorrere ad un dispositivo respiratorio.
I requisiti di prestazione per i respiratori rientrano nello scopo e campo di applicazione della norma EN 149.
Il livello di efficienza offerto da una maschera dipende da una serie di fattori quali l’efficienza di filtrazione, la qualità del materiale e la vestibilità della maschera sul viso di chi la indossa; un ulteriore fattore da considerare è la capacità della maschera di assorbire l’umidità dell’aria espirata e quindi di mantenere le sue prestazioni per un periodo di tempo più lungo.
Una semimaschera filtrante antipolvere copre il naso, la bocca e il mento e può avere una o più valvole di inspirazione e/o espirazione.
Questi dispositivi sono progettati per fornire protezione contro gli aerosol sia solidi sia liquidi.
Le semimaschere filtranti antipolvere sono classificate in base alla loro efficienza filtrante e della loro perdita di tenuta verso l’interno totale massima.
Sono previste tre classi di dispositivi che si contraddistinguono secondo la percentuale di penetrazione del filtro agli aerosol di prova: FFP1 (penetrazione massima degli aerosol 20%), FFP2 (penetrazione massima 6%) ed FFP3 (penetrazione massima 1%).

Si fa presente che i testi integrali delle norme UNI citate – da cui parte dei paragrafi precedenti sono estratti – sono pubblicati sul sito WWW.UNI.COM che ne ha resa gratuita la consultazione a conseguenza del regime emergenziale per contribuire alla prevenzione del contagio da COVID-19. Si dichiara che tale riproduzione èautorizzata da UNI che ne possiede il copyright.

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